RICORDI DI UN MONDIALE

6 luglio 2008

IL MIO PASSATORE


Dopo più di un mese voglio pubblicare un racconto che ho scritto la settimana successiva alla mitica Firenze - Faenza disputata lo scorso 31 maggio 2008......buona lettura!



IL PASSATORE VISTO DA ME……


Ciao a tutti.
E’ passata poco più di una settimana dalla gara del Passatore, la mitica Firenze-Faenza, la 100 km più prestigiosa al mondo……è stata una settimana tremenda a causa del grave incidente stradale che è occorso ai miei genitori giovedì mattina.
Mia madre è ancora ricoverata all’ospedale dell’Angelo a Mestre dopo che ha avuto un’emorragia interna.
Ho voluto comunque buttare giù due righe per raccontarvi questa tremenda ma al contempo affascinante e spettacolare gara che ho corso sabato 31 maggio da Firenze a Faenza.
La preparazione è stata lunga ed estenuante; come tappe di avvicinamento ho corso alcune gare che sono andate davvero bene e dove ho migliorato ben tre primati personali: mezza maratona, maratona e 6 ore (dove ho sfiorato il record italiano e fatto la miglior prestazione mondiale stagionale).
Ho, per la prima volta, anche vinto una maratona internazionale (la maratona del Custoza…) con oltre 600 arrivati e atleti di buon livello (mancavano gli africani e gli italiani più quotati).

I presupposti per fare una grande gara c’erano tutti e non nascondevo che quest’anno, dopo il 4° posto dell’anno scorso, puntavo al podio nonostante il campo dei partenti fosse ancora di maggior prestigio rispetto all’anno precedente.
C’erano tutti i migliori italiani e tre russi molto forti che già conoscevo.

Alla partenza c’erano circa 25° gradi, non era quindi caldissimo ma l’umidità si faceva sentire.
Mezz’ora prima della partenza ero un po’ teso….gli ultimi 30’ sono per me fondamentali: devo scaldarmi, fare stretching, fare i bisogni fisiologici, controllare l’allacciatura delle scarpe…insomma…tutto deve essere perfetto!
Tant’è che con Mauro (il vicepresidente), Stefano e Manuel che mi seguivano in bici, siamo stati capaci quasi di perderci per Firenze….invece di andare verso piazza della Signoria, il nostro vicepresidente mi stava indirizzando verso piazza Santa Croce……
Ritrovato l’orientamento arrivano quasi le 15 e riesco a fare quello che devo fare.
Sotto lo striscione della partenza stavano prendendo posto i top runners mentre dietro c’era già pronta la grande massa di amatori che avrebbero corso la gara….i partenti erano circa 1500.
C’erano proprio tutti, nessuna defezione dell’ultima ora, c’era pure Calcaterra (vincitore delle ultime due edizione della corsa) l’unico che temevo veramente….mi sistemo anche io cercando di partire in prima fila.
Lo speaker da le ultime indicazioni, si avvicina l’assessore allo sport di Firenze, fa il conto alla rovescia e BUM….spara….si parte!
C’era una confusione pazzesca…auto, moto, bici, telecamere (SKY e RAI SPORT tra tutte…) che ci seguivano.
Io mi metto dietro a Calcaterra, ci segue D’innocenti (2° in due edizioni) e in tre facciamo il primo km…3’35” (da Garmin), troppo veloce ma volevo stare lì….davanti alle telecamere, per una volta è venuto fuori in me una sorta di narcisismo che non ho mai avuto…. “magari mi costerà caro” penso!
Si continua, 2° km 3’36”…ancora velocissimo ma non si molla, si sta lì! 3° km 3’29”….a quel punto mi sono detto “Marco, torna in te o a Faenza non ci arrivi”….e così ho fatto! Gli ho lasciati andare….dopo un po’ mi superano anche i due russi più forti …provo a seguirli ma il passo è troppo veloce per una 100 km.
Inizia la salita e lì trovo i miei scudieri Mauro, Manuel e Stefano, tutti in bici e coordinati alla perfezione tra di loro per farmi assistenza.
Con noi c’è anche mio padre che anticipa o, a seconda, segue la corsa con la macchina di Stefano dove ci sono i miei ristori.
All’inizio con loro si scherza pure e ci si domanda se Manuel ce la farà ad arrivare in cima a Fiesole.
Manuel ce la fa! E con discreta facilità.
Ci domandiamo anche se quelli davanti stanno davvero bene o se stanno bleffando dato che sono partiti come treni!
Io salgo bene, senza strappare ma con buon passo….sono solo, non ho avversari che corrano con me.
Inizia il falsopiano che porta a Vetta le Croci (522 metri s.l.m) e scollino sempre 5°.
In discesa come al solito “mi riposo”….nel senso che non spingo neanche un metro per conservare energie che mi serviranno nella successiva salita (passo della Colla 913 metri s.l.m.)! Mauro dice che non ci so correre in discesa….io dico che invece ad andare piano lo faccio apposta.
Piano comunque voleva dire 3’35”-3’40” e avvolte anche meno (e stiamo parlando sempre di 100 km).
Verso il 30° km (più o meno) mi fermo per un bisogno dove perdo circa 30” e che permette ad un altro concorrente italiano di raggiungermi; è un atleta all’esordio nei 100 km…non mi preoccupo perché so che, al contrario di me, quel ragazzo in discesa corre davvero bene mentre io in salita vado più forte.
Ed infatti come la strada inizia a salire lo stacco subito….
Siamo a Borgo S.Lorenzo (35° km circa), avevo previsto di passare in 2h08’ ed invece sono in vantaggio: 2h06’….Calcaterra è già a 6’.
Inizia la Colla, che per un centista è come il passo Pordoi, Mauro mi dice che sarà qui che recupererò su quelli davanti dato che in salita vado decisamente bene; ed infatti, dopo poche rampe, vedo uno dei due russi e senza incrementare il ritmo lo supero agevolmente: ora sono 4°!
Si prosegue….la salita si inerpica sempre di più; al passaggio della maratona passo in 2h53’….e poco più avanti trovo seduto sul guard rail D’Innocenti completamente privo di energie.
“Chissà perché è partito così forte se non era in condizione….” mi domando.
Tant’è che recupero una posizione, ora sono 3°, sul podio……ma l’altro russo (Izmailov, nel 2007 5° al mondiale e 3° all’europeo) non è lontano, a circa 2’.
La salita continua…..Mauro, Stefano e Manuel sono perfetti nel farmi tagliare tutte le curve.
Stefano davanti che, spronato da Mauro, taglia la curva prima di me per fermare il traffico (lavoro da Kamikaze…), Mauro è vicino a me con i rifornimenti, Manuel è qualche metro dietro che blocca le macchine mentre sto per tagliare le curve…..perfetti!
Dopo poco più di 48 km vedo il passo, siamo a quota 913 metri s.l.m., c’è molta gente in cima che applaude….passo in 3h22’50”, sempre due minuti meglio del mio tabellino di marcia; mi cronometrano a circa 6’30” da Calcaterra: da Borgo S. Lorenzo alla Colla abbiamo impiegato più o meno lo stesso tempo per fare la salita (la differenza è stata di circa 30” in suo favore), questo vuol dire che sono salito veramente bene.
Inizia la discesa…..che sollievo! Ma solo per un po’, dopo pochi chilometri l’appoggio violento del piede sull’asfalto e la contrazione eccentrica necessaria per frenare un po’ la forza di gravità mi indolenziscono le gambe.
Al 54°-55° km improvvisamente, per scartare una moto che sale in senso opposto (la strada è ovviamente aperta al traffico) mi blocco per dei crampi ai polpacci di entrambe le gambe; mi fermo 30”-40”, faccio stretching, mi massaggio e con gradualità riparto; riprendo a spingere bene. Il russo è a circa 2’, da un tornante lo vedo un po’ più sotto. Nonostante i crampi mi sento ancora in forza e spingo un po’ di più; faccio dei km anche a 3’30” (in discesa…).
Questo però mi fa bloccare di colpo un’altra volta…a quel punto ero già vicino al russo; non perdo la calma, mi streccio di nuovo, bevo e riparto…..
Marradi, 65° km, si avvicina e il russo anche; incomincia anche ad esserci gente sul percorso che incita noi atleti. Spesso mi chiedono se sono italiano…..i tre che mi accompagnano (MMS: Mauro, Manuel e Stefano) rispondono per me dicendo che sono veneziano.
Manca un km a Marradi e il russo è a pochi metri, lo prendo…..faccio si e no 20 metri con lui per capire a che velocità sta correndo….molto più lenta della mia.
Lo supero e vado via in progressione…ecco Marradi, passo sotto il rilevamento: 4h30’ e pochi secondi, in perfetta tabella, anche se ho perso i 2’ di vantaggio che avevo sui miei passaggi; le pause per crampi che ho avuto hanno dilapidato quel vantaggio che avevo accumulato all’inizio….Calcaterra è a 8’30”.
Mi concentro sulle mie sensazioni….sono buone nonostante devo tenere d’occhio i crampi che in certi momenti si fanno sentire e mi induco a rallentare un po’.
Nei tratti pianeggianti corro ancora sotto i 4’, nei falsipiani in salita poco oltre e nei falsipiani in discesa decisamente sotto.
Inizia anche a diventare buio, le macchine che incrociamo lungo la Faentina ci suonano….ma è un suonare d’incoraggiamento, molti rallentano e tirando giù i finestrini ti spingono a non mollare.
Tre ragazzini da un furgone mi urlano “dai dai che il primo è 3 km più avanti…..” e io gli rispondo (senza farmi sentire) “mavaffanc…..”.
Verso il 75° km decido di cambiarmi le scarpe perché le sento scariche dopo tutta quella discesa; uso delle scarpe eccezionali, leggere (270g) e confortevoli (Saucony Type A) che mi aiutano in salita e in piano ma che dopo molti km di discesa non mi possono garantire tutto l’ammortizzamento di cui ho bisogno con le gambe stanche (ma quali scarpe possono resistere a 75 km con un percorso così senza indurire l’intersuola??) Il cambio di scarpe è un po’ traumatico perché per quanta attenzione io faccia le gambe si bloccano per i crampi.
Riprendo a correre, un chilometro dopo mi riblocco in mezzo alla strada…in quel momento passa il furgoncino che fa assistenza ai russi e mi vede fermo…. “questa non ci voleva!”.
Mi passano i crampi e riprendo a correre, dopo poche centinaia di metri in fondo vedo fermo il furgoncino dei russi e decido di passargli davanti spingendo come un matto e sorridendo per fargli capire che sto ancora bene….ed in effetti è così: sto bene! Ho solo i crampi che mi preoccupano.
Mi avvicino a Brisighella….prima di entrare nel centro storico dove è posto l’ultimo intermedio mi devo rifermare ancora sempre per forti crampi ai bicipiti femorali.
Riprendo di nuovo, faccio la rampa in salita un po’ contratto e passo all’intermedio in 6h08’, due minuti meglio della mia tabellina. Vuol dire che sto andando bene, nonostante le pause forzate sono andato forte!
Anche a Brisighella c’è pubblico, incitano…Mauro, Manuel e Stefano gasano la gente li invitano a farsi sentire al mio passaggio…..
Si esce, ora è buio pesto, Calcaterra non lo prendo più, il russo mi è dietro di 2’….continuo a spingere ma non vedo più il cronometro e quindi non capisco a che ritmi sto correndo…inoltre la strada è un falsopiano che cambia sempre, avvolte va giù, avvolte su....non capisco come sto! Mi pare bene ma i crampi sono lì; mi riblocco, mi fermo mi streccio e riparto…
Vedo il cartello del 95° km, faccio due conti…posso finire sotto le 7h (che al Passatore è un risultato eccezionale), posso anche rallentare e ce la faccio!
Come faccio questo ragionamento mi devo invece fermare ancora per i crampi….riparto ma questa volta la corsa è un po’ contratta, al polpaccio sinistro sento un crampo costante, non posso spingere.

Intanto arrivano 4 moto della polizia che mi scorteranno fino all’arrivo per farmi da staffetta.
Dietro ho un sacco di persone in bici che mi accompagnano (oltre ai miei 3 compagni).
A poco meno di 3 chilometri mi blocco proprio mentre sto entrando in periferia di Faenza, si fermano anche le moto della polizia.
Riparto…..ora c’è davvero tanta gente; per chi ha corso la maratona di Treviso era come se, per gli ultimi due km, ci fosse la stessa gente che c’era sul Ponte della Priula….tanta e che applaudiva e incitava ed ero solo io il protagonista della strada in quel momento….anche se Mauro mi diceva che in realtà stavano applaudendo lui.
Stefano ha coinvolto anche i poliziotti delle moto che mi scortavano e gli ha chiesto di far suonare le loro sirene…..questi hanno accettato e hanno creato un’atmosfera ancora più coinvolgente, da tappa del giro d’Italia.
“Peccato non potersi godere appieno di questo fantastico scenario” pensavo, ero troppo concentrato a correre senza ribloccarmi con i crampi che ormai si facevano sentire ad ogni passo….a quel punto dovevo solo arrivare; all’ultimo km ho capito che non sarei sceso sotto le 7h…
A circa 500 metri dal traguardo deviano le bici (Mauro, Manuel, Stefano compresi)…sono quasi in piazza del Popolo…..vedo il traguardo a 200 metri e un pazzo che salta fuori dalle transenne che mi incita e mi si avvicina: era Maurizio Riccitelli, tecnico della squadra nazionale di ultramaratona, era quasi più contento di me.
Cerco con gli occhi anche il mio babbo tra il pubblico ma non lo vedo perché in piazza del Popolo di gente ce ne era un’infinità.
Sto per tagliare il traguardo…..E’ FATTA! 7h00’43” e 2° al PASSATORE….
Vorrei subito andare dal mio babbo, da Mauro, Manuel e Stefano ma mi ritrovo puntati addosso 3 microfoni che mi chiedono le mie impressioni “a caldo”! Ricordo di aver detto che ero contento, che avevo sofferto un po’ per i crampi e che Calcaterra è un fuoriclasse.
Salgo sul palco dove mi intervistano ancora ma “per fortuna” mi mollano perché sta per arrivare il 3°, il russo (che dopo poco quasi collasserà) a circa 3’ da me…riesco a scendere ma vengo bloccato da un giudice FIDAL che mi comunica che devo fare l’antidoping…. “ma dai??” gli faccio “ sono davvero contento che ci sia il controllo, vengo subito, posso salutare solo i miei??” Lui acconsente e riesco quindi ad andare dagli splendidi ragazzi che mi hanno aiutato in questa gara.
La nottata prosegue tra prelievi, crampi e due piadine al prosciutto mangiate verso le 02 di notte.
Il mattino seguente le premiazioni e la soddisfazione di raccogliere quello per cui si è tanto lavorato e sudato.
Ho la consapevolezza che senza quei crampi nel finale avrei potuto correre in circa 6h54’-6h55’ che su quel percorso vale meno, tra le 6h35’ e le 6h40’ in una gara dal percorso pianeggiante.
Con quei tempi ai prossimi mondiali sui 100 km che saranno in Italia a Tarquinia, l’08 novembre, posso puntare ad essere protagonista di un’ottima gara individuale e di dare un buon contributo per la classifica a squadre che con un Calcaterra così e un D’Innocenti sui livelli del 2007 ci potrebbe vedere veramente al vertice (russi e giapponesi permettendo!)….inoltre correndo l’8 novembre non dovrebbe fare tanto caldo e quindi anche i crampi non dovrebbero sopraggiungere in quanto la sudorazione dovrebbe essere inferiore.

Per finire i ringraziamenti ai tre grandi MAURO, MANUEL E STEFANO sono doverosi così come a tutti coloro che in continuazione chiamavano i tre ciclisti per sapere come andava.
E al mio BABBO che nonostante mi dica sempre che devo smettere di correre alla fine mi è sempre vicino in queste imprese….e a mia mamma che ora è in un letto d’ospedale (spero per pochi giorni ancora, poi torna a casa) ma con il pensiero è sempre con me!

Un grandissimo complimento anche alla Monica che ha vinto la gara femminile con il record del percorso 7h39’44” ed è addirittura arrivata 9° assoluta.
I complimenti a lei non glieli faccio mai perché avvolte mi pare quasi scontato che vinca, avvolte la rimprovero perché gestisce male tatticamente le corse, questa volta ha fatto tutto veramente bene: brava!

GRAZIE A TUTTO IL BREMA RUNNING TEAM E…..VI ASPETTO A TARQUINIA!


P.S.ora mia mamma è a casa e si sta riprendendo bene!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ive read this somewhere else.


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franchino ha detto...

Bellissimo racconto! E complimenti per il garone.

"...dopo poche centinaia di metri in fondo vedo fermo il furgoncino dei russi e decido di passargli davanti spingendo come un matto e sorridendo per fargli capire che sto ancora bene..." un grande!

Auguroni per la mamma.

Anonimo ha detto...

Ciao Franchino....aumentare e sorridere mi sono venuti "spontanei", dovevo fargli capire che per i russi, quel giorno contro noi italiani, non ce n'era proprio! A presto....