Dato che ultimamente non sto facendo nulla di “sportivamente interessante”, mi divertirò a rivisitare la mia stagione agonistica che si è “tristemente conclusa” lo scorso 08 novembre a Tarquinia.
Molti sanno che non sono uno "sfegatato" frequentatore di gare.
Ne corro poche e solo in funzione dei due grossi appuntamenti che scelgo ad inizio stagione.
Per quest’anno, i due grossi appuntamenti erano il Passatore in primavera ed i mondiali sui 100 km a Tarquinia in autunno.
Mezze, maratone, le altre ultra che corro, sono solo tappe di passaggio che “dovrebbero” portarmi in forma per le due 100 che corro nell’anno.
Gare che non preparo quindi in modo specifico, ma cerco comunque di “rispettarle” e di ottenere il massimo di quello che posso ottenere in quel momento.
Ma andiamo con ordine! Quest’anno ho esordito parecchio tardi, il 02 marzo con una nuova corsa di 31,1 km, la Belluno-Feltre.
Percorso che, a dispetto della planimetria che la indica con un pendenza in costante discesa, ha anche parecchi strappetti, più o meno lunghi, e che la rendono quindi muscolarmente impegnativa.
Il giorno prima di quella gara, ho pensato bene di “agganciare” 30 km collinari sul Montello; ho eseguito quindi un blocco speciale con due 30km in due giorni; l’idea era di fare 30 km il sabato con salite e discese continue e la gara la domenica al ritmo che presumevo di valere in maratona.
Questo in funzione dell’imminente maratona di Treviso in cui volevo scendere sotto le 02h30’.
La gara è andata bene, mi sono divertito, sono arrivato stanco ma contento per aver corso i 31,1 km in 01h49’42” alla media di 3’31,5” al km, e 11° classificato assoluto, dietro a campioni come Bourifa, Boudalia, Modica, e De Gaspari.
Bella gara, belle sensazioni, tanta gente sul percorso (a sua volta molto bello) e soprattutto bella giornata passata con gli amici del Brema Running Team con cui ho fatto il viaggio di andata e ritorno.
La domenica dopo, il 09 marzo, era in previsione una delle gare che più mi piacciono in assoluto: l’ultramaratona del Trasimeno, una gara di 58 km abbondanti che fa il periplo del lago Trasimeno in Umbria.
Questa gara mi piace per tantissimi motivi: il primo è perché adoro l’umbria ed è un’occasione per andare a trovare i miei parenti ad Orvieto da cui soggiorno per tre giorni, il secondo è perché il percorso è stupendo, il terzo è perché la gara è stupendamente organizzata nonostante sia aperta al traffico (mi sono anche preso una specchiata ad un braccio da una jeep che non si è nemmeno fermata), il quarto è perché lì vado sempre fortissimo.
E anche quest’anno ho fatto una delle più belle mie gare; sono arrivato 2° in 03h38’ (ma con il senno di poi quella gara è come se l’avessi vinta) dietro a Barbi (è per quello che dico che quella gara è come se l’avessi vinta); ho corso ad un ritmo costante di 3’45” al km senza mai patire più di tanto ed arrivando ancora in forze al traguardo posto in salita a Castiglion del Lago.
Ero proprio contento e fiducioso per l’imminente maratona di Treviso del 30 marzo.
In quella maratona ero conscio che sarei potuto scendere per la prima volta sotto le 02h30’; volevo per forza abbattere quel muro anche perché mi sentivo veramente bene.
Inoltre, per la prima volta, venivo considerato come un top runner e ho potuto godere di tutti i quei piccoli privilegi di cui i “top” possono usufruire, primo fra tutti, il non dover stare più di mezz’ora in piedi nelle gabbie in attesa del via.
E’ stata una corsa per me perfetta, proprio come me la ero immaginata: partenza regolare in gruppetto per potersi aiutare, e finale in progressione! Prima mezza in 01h14’47” e seconda mezza in 01h13’38” per un tempo finale di 02h28’25”, 14° posto assoluto, 7° italiano e personale abbassato di 2’20”…..non male!
Ho fatto una piccola verifica in internet e ho visto che dal 30° km all’arrivo, in quel parziale di 12 km abbondanti, solo Curzi (che ha vinto la gara), 4 keniani e Achmuller hanno corso più velocemente di me!
E’ stato molto bello, il passaggio sul Ponte, poco dopo il ricongiungimento dei 3 percorsi: fantastico, da pelle d’oca! Mai vista tanta gente sul percorso di una maratona in Italia; gente che applaudiva, incitava e ti dava tanta carica.
Treviso l’ho già corsa due volte e ci ritornerò anche nel 2009; ha tutto quello che un maratoneta può chiedere ad una maratona: percorso veloce, ottima organizzazione, passaggi suggestivi e tanta gente sul percorso.
Dopo Treviso, la preparazione era incentrata in modo ancor più finalizzato per il Passatore.
Due settimane dopo, il 13 aprile, era prevista una mezza maratona a due passi da casa mia, la mezza “dei Dogi”.
Preparare una 100 km inserendo delle mezze è un modo un po’ “strano” di allenarsi ma, in quell’occasione, ho voluto condire quella gara con un lunghissimo di 60 km la domenica prima (quella successiva a Treviso), una settimana di allenamenti molto impegnativi, 22 km collinari il giorno prima, 6 km prima della gara e altri 10 km al ritmo del “medio” dopo.
La gara volevo comunque spingerla al massimo per le condizioni in cui ero; l’idea era quella di fare un bell’allenamento tirato per poi correre ancora in carenza di glicogeno ed abituarmi ad utilizzare i grassi come combustibile principale.
Risultato? Ho fatto il personale sulla mezza! 01h12’14”.
E’ vero non è un gran tempo ma, per me e le mie caratteristiche lo è, soprattutto per come è stato ottenuto. Il piazzamento è stato modesto, 17° esimo ma non aveva nessuna importanza!
Avevo fatto il personale, avevo condotto un ottimo allenamento: ero contento così! Un altro passo avanti verso la Firenze-Faenza!
Ma il sabato dopo c’era un’altra gara , forse il vero test prima del Passatore: la 6 ore di Ciserano.
Ero molto combattutto se partecipare a quella manifestazione, non ero convinto che fosse una buona idea soprattutto per le caratteristiche del percorso.
A spaventarmi non era tanto il fatto che fosse un anello di 1 km esatto da ripetere tante volte per 6 ore, ma era la strettezza di alcuni passaggi che avevo notato nelle foto delle edizioni precedenti.
Ho chiamato il presidente dei Runners Bergamo (la società organizzatrice) il signor Gregorio Zucchinali (ora nuovo presidente della Iuta), che, molto gentilmente, mi ha confermato quello che avevo visto nelle foto, ma che avrebbe anche fatto il possibile per agevolare la corsa di tutti.
Quando sono arrivato a Ciserano, sabato 19 aprile verso mezzogiorno, e ho visto nella realtà la situazione, non volevo nemmeno partire! I passaggi erano anche più stretti di quello che avevo immaginato (1 metro e poco più in certi punti), 4 curve ad angolo retto per giro, uno scalino, ma soprattutto duecento persone che giravano attorno (c’era anche la 24 ore che era già partita 4 ore prima).
“Impossibile correre!” ho pensato; “Torno a casa!”.
Ma dato che ero là, sono partito comunque! E’ stata una gara che non mi sono gustato fino in fondo.
Ad ogni giro doppiavo decine e decine di runners “camminatori” che di certo non si dannavano l’anima per farmi passare.
In certi punti mi sono dovuto proprio fermare perché non c’era spazio per passare da nessuna parte.
In questo contesto mi sono potuto rendere conto di come siano diverse le persone: c’è stato chi, ad ogni mio passaggio, avvisato da un “permessoooo” si fermava, si spostava, mi lasciava passare senza farmi rallentare e, addirittura mi incitava; e c’è stato chi mi ha anche mandato a “fanculo” solo perché gli ho fatto notare che non era il caso di usare il cellulare standosene tranquillamente in mezzo al già stretto percorso di gara.
Ad ogni giro questo “maleducato” (anche se il termine che mi viene in mente è un altro ed inizia per s e finisce per o con una z in mezzo) mi insultava e non si scansava di un millimetro.
E’ stata una gara vissuta un po’ così…..diciamo “nervosamente”.
All’8° giro mi sono anche procurato una piccola distorsione alla caviglia, a causa di un pozzetto posto sotto la moquette.
Risultato? 89km633 metri, quasi record italiano (è di 90 km esatti) e primo classificato!
Questa misura rimane comunque la miglior prestazione mondiale stagionale sulla distanza delle 6 ore.
Ero più arrabbiato che contento! Mancare un record italiano di 367 metri dopo 6 ore è un po’ una beffa! Anche perché facevo tutte le considerazioni riguardo a come si è svolta la gara, al “traffico” sul percorso, al percorso stesso, insomma contento per l’ottima prestazione ma con un po’ di amaro in bocca.
Gli organizzatori sono stati eccezionali ma i problemi che si sono creati erano semplicemente inevitabili.
Dopo un po’ di riposo e ripresi gli allenamenti, il 01 maggio ho partecipato alla prima edizione dell’ora di Martellago organizzata dal mio gruppo podistico, il Brema Running Team.
La gara si svolgeva su un circuito di 1 km078 metri.
Era l’occasione giusta per riacquisire un po’ di brillantezza dopo gare ed allenamenti lunghi.
Non perché gli organizzatori sono tutti miei amici, ma hanno fatto le cose veramente alla grande e anch’io mi sono veramente divertito a correre una distanza a me non troppo congeniale.
Ho percorso 17km630 metri arrivando 2° dietro al mio amico Alessandro Manente ma davanti, e per me è la prima volta, ad un atleta marocchino.
Non pensavo di poter correre a 3’24” di media per un’ora dopo soli 10 giorni da una sei ore.
Ormai i giorni che mancavano al Passatore erano davvero pochi; c’era ancora un lunghissimo collinare di 60 km da affrontare e la maratona del Custoza.
Fatto il lunghissimo domenica 04 maggio con ottime sensazioni, la domenica successiva mi sono schierato alla partenza della maratona del Custoza, a Sommacampagna.
L’unico obiettivo che avevo, era quello di correre intorno alle 02h35’ e migliorare il tempo fatto segnare l’anno prima 02h39’28”.
Come è andata? Beh! Nel modo più insperato….ho vinto! Ho corso in 02h33’43” sbagliando anche strada (ho allungato di circa 300 metri); ed ho vinto anche nel modo più bello, recuperando sul finale e superando chi mi precedeva (Bogdanich…) solo al 40° km.
E’ stata un’emozione mai provata, vincere una maratona, anche se non con una partecipazione così “qualificata” (non c’erano ovviamente africani e gli atleti italiani da meno di 02h20’), è pur sempre una bella soddisfazione, e poi era la mia prima vittoria su questa distanza.
Inoltre c’era da mettere in considerazione che la condizione era davvero ottima e che al Passatore potevo fare veramente una grande gara.
Qui a Sommacampagna, ho provato le emozioni più belle di tutta la stagione; entrare nell’ultimo rettilineo ormai certo di vincere è stato un momento indescrivibile.
Ero lucido, stavo benissimo e mi sono goduto quei 200 metri finali in modo intenso.
E siamo al 30 maggio, al Passatore; riguardo a come è andata questa gara ho scritto uno dei miei primi post di questo blog.
In questo momento mi ricordo le ottime sensazioni durante tutta la gara, l’aver corso sempre in controllo ed il recupero su chi era partito più velocemente.
Ricordo anche che ero sicuro di arrivare al podio (stavo troppo bene….), e che speravo in una crisi di Calcaterra per poter raggiungere il massimo risultato.
Crisi che ovviamente non c’è stata (è andato come un treno….) e mi sono dovuto “accontentare” del secondo posto.
Certo che parlare di “accontentarsi” di un secondo posto al Passatore può apparire quasi “blasfemo”; è stato comunque un risultato eccezionale anche perché al via c’erano tutti i più forti italiani (oltre a Calcaterra erano presenti D’Innocenti, Caroni, Rigo, Fattore, Sartori, Trincheri, Malfatti, Di Toma,….) e alcuni russi molto competitivi.
Mi ricordo anche del grande tifo lungo la strada e soprattutto negli ultimi due chilometri; tagliato il traguardo ho avuto una sensazione quasi di “delusione”.
Delusione perché non sono riuscito a gustarmi gli ultimi metri come avrei voluto, troppo attento a gestire i crampi che anche in quella occasione si sono presentati in forma molto acuta, e che non mi hanno consentito di scendere per soli 43” sotto le 7 ore.
Ora, a distanza di 7 mesi, quella delusione ha lasciato spazio alla soddisfazione di aver comunque compiuto una grande gara.
L’estate è passata via senza gare in preparazione di quello che doveva essere l’appuntamento clou del 2008: il mondiale di Tarquinia sui 100 km.
Il 5-6-7 settembre era fissato un raduno della nazionale di ultramaratona a Luco dei Marsi (AQ) in occasione del campionato italiano sulle 6 ore.
Era un appuntamento molto stimolante: confrontarsi con tutti gli altri compagni di nazionale in una gara dura come una 6 ore.
Il percorso era di 1337 metri, con due giri di boa, una salitella, una discesetta, e due falsipiani (uno in salita ed uno in discesa).
Ancor prima di partire avevo capito che sarebbe stata dura finirla: c’erano 36° con il 70% di umidità.
Ed infatti, dopo poco più di 4 ore e quasi 61 km fatti (media di 3’59” al km), quando ero al comando con 2,5 km di vantaggio sul secondo (Andrea Rigo….) ho deciso di fermarmi.
Mi è dispiaciuto molto ritirarmi ma correre per altre due ore con quel clima, voleva dire rischiare di farsi davvero del male e precludere il resto della preparazione in vista del mondiale.
Dimenticata la non positiva esperienza della 6 ore di Luco, ho voluto rifarmi alla maratona del Garda.
Ero nel pieno della preparazione per i mondiali, sentivo che la condizione stava crescendo bene e così ho provato ad impostare una gara ad un ritmo un po’ più veloce del programmato.
Anche di questa maratona ho scritto un post (nel mese di settembre…) che ne descrive i momenti più importanti.
L’ho conclusa in terza posizione in 02h30’35”, la mia seconda miglior prestazione in maratona, primo italiano.
Di certo non mi aspettavo un riscontro cronometrico così positivo e ancor di più un piazzamento così importante in una maratona con 1500 iscritti.
La gara è semplicemente stupenda; un percorso eccezionale, duro ma con un paesaggio incredibile, con parecchia gente ad applaudire.
Una bellissima esperienza che nella prossima stagione mi piacerebbe ripetere.
E siamo alla maratona di casa: la Venice Marathon.
Beh! Di questa maratona (che ho corso 6 volte) conosco ogni strada dato che ci vivo a Venezia (terraferma….).
Quest’anno l’ho affrontata con un piglio diverso; doveva essere l’ultima gara prima dei mondiali e non potevo tirarmi troppo il collo.
Sono però sopraggiunti degli “imprevisti”, alcuni piacevoli (l’inserimento tra i top runner) ed altri meno (l’infortunio al polpaccio).
L’infortunio mi ha fatto “saltare” l’ultimo lunghissimo di 60 km la domenica prima.
Psicologicamente questo mi disturbava e così avevo stabilito di fare altri 18 km al termine della maratona per eseguire quel lunghissimo interrotto la settimana precedente.
L’inserimento tra i top runner invece, mi induceva a spingere più di quello che avrei dovuto o voluto.
E così alla fine è venuto fuori un tempo di 02h34’08”, 30° assoluto a cui è seguito, due ore e mezza dopo, un altro allenamento di 18 km a 4’00” al km.
Durante i 42 km da Stra a Venezia mi sono veramente divertito; quest’anno c’era veramente tantissima gente lungo il percorso, la giornata era splendida e, il non farla troppo al gancio, mi ha permesso di godermi il passaggio nelle vie della mia provincia.
L’arrivo a Venezia poi è veramente suggestivo, scendere dall’ultimo ponte con le ultime decine di metri da fare di slancio, è veramente unico.
E qui finisce la mia stagione!
E il mondiale? Beh! Di quella gara ho già detto e scritto troppo, tutti sanno come è andata, inutile tornarci sopra.
La voglio solo dimenticare, o meglio, voglio solo imparare dagli errori fatti per non dover più rimpiangere un qualcosa che potevo raggiungere e che mi sono lasciato sfuggire.
Sopra, ho inserito una slide show con le foto delle mie gare del 2008......un insieme, nel bene e nel male di emozioni difficili da dimenticare.
La canzone che accompagna le foto è degli U2 e dice:"but I still haven't found what I looking for" che tradotto vuol dire "Ma non ho ancora trovato ciò che sto cercando".
Speriamo di trovarlo nel 2009, magari in Belgio a giugno......buone feste a tutti!
26 dicembre 2008
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15 commenti:
Direi un'ottima annata Marco!
Ti auguro un 2009 se possibile ancora migliore!
Ciao!
un'anno veramente appagante, complimenti !
Pensaci : se vinci tutto al 1 ° colpo poi non c'è più gusto :)
L'ho letto tutto con attenzione e credo che a tarquinia avevi ottime possibilità di arrivare sul podio
Farti i complimenti è ... poco.
Annata da incorniciare, guardando avanti.
Una giornata storta ci stà, anche se purtroppo proprio quella meno adatta.
Meglio di te solo un immenso Calcaterra, e che questo ti serva come stimolo.
Oggi in via Frassinelli vento gelido. :-)
bel post, complimenti!!
mi ha fatto rivivere le emozioni provate nelle gare di questa stagione che, ancora una volta, grazie soprattutto ai tuoi consigli, mi ha dato grosse soddisfazioni!
Complimenti sia per i risultati che per il racconto. Adesso non mi resta che augurarti buona fortuna per il 2009 e trovare quello che stai cercando
Lettura tutta d'un fiato per un appassionato, interessante e rivelatoria di certi particolari! ma a Ciserano a quel tizio (distorsione per distorsione) potevi mollargli un bel calcio nel C...!
Spero che nel 2009 la tua volontà venga premiata in tal modo da trovare quel che cerchi! Auguri
Ciao Franchino e Michele,
grazie per i complimenti per questa stagione di gare.
L'obiettivo per il 2009 è migliorare ancora......se si può!
Io credo che qualche margine ci sia ancora.
A presto.
Ciao Giancarlo,
credo anch'io che il 3° posto potesse essere raggiungibile.
Calcaterra ed il polacco avevano un'altra marcia ma lo spagnolo era molto vicino.
Mi rifarò.....spero!
A presto.
Ciao Giovanni,
in questi giorni c'ero anch'io in via Frassinelli.....tirava la bora e farci le ripetute è stato massacrante, comunque è andata.
Per il 2009 sono carico carico e credo di poter crescere ancora un po'.....anche se Calcaterra rimarrà sempre di un'altra categoria.
Ci vediamo il 04 gennaio, ciao.
Ciao Yervs,
grazie per il tuo commento.
Penso di essere fortunato perchè ho già un vantaggio: non l'ho ancora trovato ma so cosa sto cercando ed è già un buon punto di partenza....bisogna solo lavorare per raggiungerlo.
A presto e buoni allenamenti.
Ciao Dani,
a quel tizio gli ho detto che l'avrei aspettato a fine gara per "regolare i conti".
Peccato facesse la 24 ore e aspettare altre 14 ore che finisse mi sembrava inopportuno.
Grazie anche a te per il tuo commento.
A presto.
Ciao Monica,
tu saresti la più forte anche senza i miei consigli perchè la voglia di correre che hai e di divertirti faticando sono uniche.
Il tuo temperamento e il tuo carattere non gli ho mai visti in nessuno.
Grazie per fidarti di me e dei consigli che provo a darti.
Quello che cerchi lo troverai il 19 Giugno 2009 a Torhout, anzi il 20 nelle prime ore del giorno. Ne sono più che certo! Quel giorno festeggeremo il compleanno della Monica e sicuramente anche qualcos'altro...
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