Dato che ultimamente non sto facendo nulla di “sportivamente interessante”, mi divertirò a rivisitare la mia stagione agonistica che si è “tristemente conclusa” lo scorso 08 novembre a Tarquinia.
Molti sanno che non sono uno "sfegatato" frequentatore di gare.
Ne corro poche e solo in funzione dei due grossi appuntamenti che scelgo ad inizio stagione.
Per quest’anno, i due grossi appuntamenti erano il Passatore in primavera ed i mondiali sui 100 km a Tarquinia in autunno.
Mezze, maratone, le altre ultra che corro, sono solo tappe di passaggio che “dovrebbero” portarmi in forma per le due 100 che corro nell’anno.
Gare che non preparo quindi in modo specifico, ma cerco comunque di “rispettarle” e di ottenere il massimo di quello che posso ottenere in quel momento.
Ma andiamo con ordine! Quest’anno ho esordito parecchio tardi, il 02 marzo con una nuova corsa di 31,1 km, la Belluno-Feltre.
Percorso che, a dispetto della planimetria che la indica con un pendenza in costante discesa, ha anche parecchi strappetti, più o meno lunghi, e che la rendono quindi muscolarmente impegnativa.
Il giorno prima di quella gara, ho pensato bene di “agganciare” 30 km collinari sul Montello; ho eseguito quindi un blocco speciale con due 30km in due giorni; l’idea era di fare 30 km il sabato con salite e discese continue e la gara la domenica al ritmo che presumevo di valere in maratona.
Questo in funzione dell’imminente maratona di Treviso in cui volevo scendere sotto le 02h30’.
La gara è andata bene, mi sono divertito, sono arrivato stanco ma contento per aver corso i 31,1 km in 01h49’42” alla media di 3’31,5” al km, e 11° classificato assoluto, dietro a campioni come Bourifa, Boudalia, Modica, e De Gaspari.
Bella gara, belle sensazioni, tanta gente sul percorso (a sua volta molto bello) e soprattutto bella giornata passata con gli amici del Brema Running Team con cui ho fatto il viaggio di andata e ritorno.
La domenica dopo, il 09 marzo, era in previsione una delle gare che più mi piacciono in assoluto: l’ultramaratona del Trasimeno, una gara di 58 km abbondanti che fa il periplo del lago Trasimeno in Umbria.
Questa gara mi piace per tantissimi motivi: il primo è perché adoro l’umbria ed è un’occasione per andare a trovare i miei parenti ad Orvieto da cui soggiorno per tre giorni, il secondo è perché il percorso è stupendo, il terzo è perché la gara è stupendamente organizzata nonostante sia aperta al traffico (mi sono anche preso una specchiata ad un braccio da una jeep che non si è nemmeno fermata), il quarto è perché lì vado sempre fortissimo.
E anche quest’anno ho fatto una delle più belle mie gare; sono arrivato 2° in 03h38’ (ma con il senno di poi quella gara è come se l’avessi vinta) dietro a Barbi (è per quello che dico che quella gara è come se l’avessi vinta); ho corso ad un ritmo costante di 3’45” al km senza mai patire più di tanto ed arrivando ancora in forze al traguardo posto in salita a Castiglion del Lago.
Ero proprio contento e fiducioso per l’imminente maratona di Treviso del 30 marzo.
In quella maratona ero conscio che sarei potuto scendere per la prima volta sotto le 02h30’; volevo per forza abbattere quel muro anche perché mi sentivo veramente bene.
Inoltre, per la prima volta, venivo considerato come un top runner e ho potuto godere di tutti i quei piccoli privilegi di cui i “top” possono usufruire, primo fra tutti, il non dover stare più di mezz’ora in piedi nelle gabbie in attesa del via.
E’ stata una corsa per me perfetta, proprio come me la ero immaginata: partenza regolare in gruppetto per potersi aiutare, e finale in progressione! Prima mezza in 01h14’47” e seconda mezza in 01h13’38” per un tempo finale di 02h28’25”, 14° posto assoluto, 7° italiano e personale abbassato di 2’20”…..non male!
Ho fatto una piccola verifica in internet e ho visto che dal 30° km all’arrivo, in quel parziale di 12 km abbondanti, solo Curzi (che ha vinto la gara), 4 keniani e Achmuller hanno corso più velocemente di me!
E’ stato molto bello, il passaggio sul Ponte, poco dopo il ricongiungimento dei 3 percorsi: fantastico, da pelle d’oca! Mai vista tanta gente sul percorso di una maratona in Italia; gente che applaudiva, incitava e ti dava tanta carica.
Treviso l’ho già corsa due volte e ci ritornerò anche nel 2009; ha tutto quello che un maratoneta può chiedere ad una maratona: percorso veloce, ottima organizzazione, passaggi suggestivi e tanta gente sul percorso.
Dopo Treviso, la preparazione era incentrata in modo ancor più finalizzato per il Passatore.
Due settimane dopo, il 13 aprile, era prevista una mezza maratona a due passi da casa mia, la mezza “dei Dogi”.
Preparare una 100 km inserendo delle mezze è un modo un po’ “strano” di allenarsi ma, in quell’occasione, ho voluto condire quella gara con un lunghissimo di 60 km la domenica prima (quella successiva a Treviso), una settimana di allenamenti molto impegnativi, 22 km collinari il giorno prima, 6 km prima della gara e altri 10 km al ritmo del “medio” dopo.
La gara volevo comunque spingerla al massimo per le condizioni in cui ero; l’idea era quella di fare un bell’allenamento tirato per poi correre ancora in carenza di glicogeno ed abituarmi ad utilizzare i grassi come combustibile principale.
Risultato? Ho fatto il personale sulla mezza! 01h12’14”.
E’ vero non è un gran tempo ma, per me e le mie caratteristiche lo è, soprattutto per come è stato ottenuto. Il piazzamento è stato modesto, 17° esimo ma non aveva nessuna importanza!
Avevo fatto il personale, avevo condotto un ottimo allenamento: ero contento così! Un altro passo avanti verso la Firenze-Faenza!
Ma il sabato dopo c’era un’altra gara , forse il vero test prima del Passatore: la 6 ore di Ciserano.
Ero molto combattutto se partecipare a quella manifestazione, non ero convinto che fosse una buona idea soprattutto per le caratteristiche del percorso.
A spaventarmi non era tanto il fatto che fosse un anello di 1 km esatto da ripetere tante volte per 6 ore, ma era la strettezza di alcuni passaggi che avevo notato nelle foto delle edizioni precedenti.
Ho chiamato il presidente dei Runners Bergamo (la società organizzatrice) il signor Gregorio Zucchinali (ora nuovo presidente della Iuta), che, molto gentilmente, mi ha confermato quello che avevo visto nelle foto, ma che avrebbe anche fatto il possibile per agevolare la corsa di tutti.
Quando sono arrivato a Ciserano, sabato 19 aprile verso mezzogiorno, e ho visto nella realtà la situazione, non volevo nemmeno partire! I passaggi erano anche più stretti di quello che avevo immaginato (1 metro e poco più in certi punti), 4 curve ad angolo retto per giro, uno scalino, ma soprattutto duecento persone che giravano attorno (c’era anche la 24 ore che era già partita 4 ore prima).
“Impossibile correre!” ho pensato; “Torno a casa!”.
Ma dato che ero là, sono partito comunque! E’ stata una gara che non mi sono gustato fino in fondo.
Ad ogni giro doppiavo decine e decine di runners “camminatori” che di certo non si dannavano l’anima per farmi passare.
In certi punti mi sono dovuto proprio fermare perché non c’era spazio per passare da nessuna parte.
In questo contesto mi sono potuto rendere conto di come siano diverse le persone: c’è stato chi, ad ogni mio passaggio, avvisato da un “permessoooo” si fermava, si spostava, mi lasciava passare senza farmi rallentare e, addirittura mi incitava; e c’è stato chi mi ha anche mandato a “fanculo” solo perché gli ho fatto notare che non era il caso di usare il cellulare standosene tranquillamente in mezzo al già stretto percorso di gara.
Ad ogni giro questo “maleducato” (anche se il termine che mi viene in mente è un altro ed inizia per s e finisce per o con una z in mezzo) mi insultava e non si scansava di un millimetro.
E’ stata una gara vissuta un po’ così…..diciamo “nervosamente”.
All’8° giro mi sono anche procurato una piccola distorsione alla caviglia, a causa di un pozzetto posto sotto la moquette.
Risultato? 89km633 metri, quasi record italiano (è di 90 km esatti) e primo classificato!
Questa misura rimane comunque la miglior prestazione mondiale stagionale sulla distanza delle 6 ore.
Ero più arrabbiato che contento! Mancare un record italiano di 367 metri dopo 6 ore è un po’ una beffa! Anche perché facevo tutte le considerazioni riguardo a come si è svolta la gara, al “traffico” sul percorso, al percorso stesso, insomma contento per l’ottima prestazione ma con un po’ di amaro in bocca.
Gli organizzatori sono stati eccezionali ma i problemi che si sono creati erano semplicemente inevitabili.
Dopo un po’ di riposo e ripresi gli allenamenti, il 01 maggio ho partecipato alla prima edizione dell’ora di Martellago organizzata dal mio gruppo podistico, il Brema Running Team.
La gara si svolgeva su un circuito di 1 km078 metri.
Era l’occasione giusta per riacquisire un po’ di brillantezza dopo gare ed allenamenti lunghi.
Non perché gli organizzatori sono tutti miei amici, ma hanno fatto le cose veramente alla grande e anch’io mi sono veramente divertito a correre una distanza a me non troppo congeniale.
Ho percorso 17km630 metri arrivando 2° dietro al mio amico Alessandro Manente ma davanti, e per me è la prima volta, ad un atleta marocchino.
Non pensavo di poter correre a 3’24” di media per un’ora dopo soli 10 giorni da una sei ore.
Ormai i giorni che mancavano al Passatore erano davvero pochi; c’era ancora un lunghissimo collinare di 60 km da affrontare e la maratona del Custoza.
Fatto il lunghissimo domenica 04 maggio con ottime sensazioni, la domenica successiva mi sono schierato alla partenza della maratona del Custoza, a Sommacampagna.
L’unico obiettivo che avevo, era quello di correre intorno alle 02h35’ e migliorare il tempo fatto segnare l’anno prima 02h39’28”.
Come è andata? Beh! Nel modo più insperato….ho vinto! Ho corso in 02h33’43” sbagliando anche strada (ho allungato di circa 300 metri); ed ho vinto anche nel modo più bello, recuperando sul finale e superando chi mi precedeva (Bogdanich…) solo al 40° km.
E’ stata un’emozione mai provata, vincere una maratona, anche se non con una partecipazione così “qualificata” (non c’erano ovviamente africani e gli atleti italiani da meno di 02h20’), è pur sempre una bella soddisfazione, e poi era la mia prima vittoria su questa distanza.
Inoltre c’era da mettere in considerazione che la condizione era davvero ottima e che al Passatore potevo fare veramente una grande gara.
Qui a Sommacampagna, ho provato le emozioni più belle di tutta la stagione; entrare nell’ultimo rettilineo ormai certo di vincere è stato un momento indescrivibile.
Ero lucido, stavo benissimo e mi sono goduto quei 200 metri finali in modo intenso.
E siamo al 30 maggio, al Passatore; riguardo a come è andata questa gara ho scritto uno dei miei primi post di questo blog.
In questo momento mi ricordo le ottime sensazioni durante tutta la gara, l’aver corso sempre in controllo ed il recupero su chi era partito più velocemente.
Ricordo anche che ero sicuro di arrivare al podio (stavo troppo bene….), e che speravo in una crisi di Calcaterra per poter raggiungere il massimo risultato.
Crisi che ovviamente non c’è stata (è andato come un treno….) e mi sono dovuto “accontentare” del secondo posto.
Certo che parlare di “accontentarsi” di un secondo posto al Passatore può apparire quasi “blasfemo”; è stato comunque un risultato eccezionale anche perché al via c’erano tutti i più forti italiani (oltre a Calcaterra erano presenti D’Innocenti, Caroni, Rigo, Fattore, Sartori, Trincheri, Malfatti, Di Toma,….) e alcuni russi molto competitivi.
Mi ricordo anche del grande tifo lungo la strada e soprattutto negli ultimi due chilometri; tagliato il traguardo ho avuto una sensazione quasi di “delusione”.
Delusione perché non sono riuscito a gustarmi gli ultimi metri come avrei voluto, troppo attento a gestire i crampi che anche in quella occasione si sono presentati in forma molto acuta, e che non mi hanno consentito di scendere per soli 43” sotto le 7 ore.
Ora, a distanza di 7 mesi, quella delusione ha lasciato spazio alla soddisfazione di aver comunque compiuto una grande gara.
L’estate è passata via senza gare in preparazione di quello che doveva essere l’appuntamento clou del 2008: il mondiale di Tarquinia sui 100 km.
Il 5-6-7 settembre era fissato un raduno della nazionale di ultramaratona a Luco dei Marsi (AQ) in occasione del campionato italiano sulle 6 ore.
Era un appuntamento molto stimolante: confrontarsi con tutti gli altri compagni di nazionale in una gara dura come una 6 ore.
Il percorso era di 1337 metri, con due giri di boa, una salitella, una discesetta, e due falsipiani (uno in salita ed uno in discesa).
Ancor prima di partire avevo capito che sarebbe stata dura finirla: c’erano 36° con il 70% di umidità.
Ed infatti, dopo poco più di 4 ore e quasi 61 km fatti (media di 3’59” al km), quando ero al comando con 2,5 km di vantaggio sul secondo (Andrea Rigo….) ho deciso di fermarmi.
Mi è dispiaciuto molto ritirarmi ma correre per altre due ore con quel clima, voleva dire rischiare di farsi davvero del male e precludere il resto della preparazione in vista del mondiale.
Dimenticata la non positiva esperienza della 6 ore di Luco, ho voluto rifarmi alla maratona del Garda.
Ero nel pieno della preparazione per i mondiali, sentivo che la condizione stava crescendo bene e così ho provato ad impostare una gara ad un ritmo un po’ più veloce del programmato.
Anche di questa maratona ho scritto un post (nel mese di settembre…) che ne descrive i momenti più importanti.
L’ho conclusa in terza posizione in 02h30’35”, la mia seconda miglior prestazione in maratona, primo italiano.
Di certo non mi aspettavo un riscontro cronometrico così positivo e ancor di più un piazzamento così importante in una maratona con 1500 iscritti.
La gara è semplicemente stupenda; un percorso eccezionale, duro ma con un paesaggio incredibile, con parecchia gente ad applaudire.
Una bellissima esperienza che nella prossima stagione mi piacerebbe ripetere.
E siamo alla maratona di casa: la Venice Marathon.
Beh! Di questa maratona (che ho corso 6 volte) conosco ogni strada dato che ci vivo a Venezia (terraferma….).
Quest’anno l’ho affrontata con un piglio diverso; doveva essere l’ultima gara prima dei mondiali e non potevo tirarmi troppo il collo.
Sono però sopraggiunti degli “imprevisti”, alcuni piacevoli (l’inserimento tra i top runner) ed altri meno (l’infortunio al polpaccio).
L’infortunio mi ha fatto “saltare” l’ultimo lunghissimo di 60 km la domenica prima.
Psicologicamente questo mi disturbava e così avevo stabilito di fare altri 18 km al termine della maratona per eseguire quel lunghissimo interrotto la settimana precedente.
L’inserimento tra i top runner invece, mi induceva a spingere più di quello che avrei dovuto o voluto.
E così alla fine è venuto fuori un tempo di 02h34’08”, 30° assoluto a cui è seguito, due ore e mezza dopo, un altro allenamento di 18 km a 4’00” al km.
Durante i 42 km da Stra a Venezia mi sono veramente divertito; quest’anno c’era veramente tantissima gente lungo il percorso, la giornata era splendida e, il non farla troppo al gancio, mi ha permesso di godermi il passaggio nelle vie della mia provincia.
L’arrivo a Venezia poi è veramente suggestivo, scendere dall’ultimo ponte con le ultime decine di metri da fare di slancio, è veramente unico.
E qui finisce la mia stagione!
E il mondiale? Beh! Di quella gara ho già detto e scritto troppo, tutti sanno come è andata, inutile tornarci sopra.
La voglio solo dimenticare, o meglio, voglio solo imparare dagli errori fatti per non dover più rimpiangere un qualcosa che potevo raggiungere e che mi sono lasciato sfuggire.
Sopra, ho inserito una slide show con le foto delle mie gare del 2008......un insieme, nel bene e nel male di emozioni difficili da dimenticare.
La canzone che accompagna le foto è degli U2 e dice:"but I still haven't found what I looking for" che tradotto vuol dire "Ma non ho ancora trovato ciò che sto cercando".
Speriamo di trovarlo nel 2009, magari in Belgio a giugno......buone feste a tutti!
26 dicembre 2008
23 dicembre 2008
NATALE
Scrivo questo post a distanza di una settimana dal mio ultimo intervento su questo blog.
E’stata una settimana molto impegnativa..... lavorativamente parlando.
Gli allenamenti procedono bene, secondo programma, e la condizione fisica sta, piano piano, tornando su livelli almeno “sufficienti”!
Certo! Vado ancora molto piano, faccio fatica e ho ancora 4 chili in più rispetto al mio peso forma ma, a questo punto della preparazione va bene anche così.
Cambiando discorso, volevo fare un augurio a tutti!
Augurio che non vuol essere un semplice "passate bene le feste e divertitevi!" ma bensì:"Cercate di cogliere il vero significato del Natale".
Natale che non deve essere solo un spendere e spandere e grandi mangiate ma anche un qualcosa di assolutamente più profondo e spirituale.
Vi auguro di riuscire a trovare il tempo, ma soprattutto la voglia, per capire che questi sono giorni impegnativi non solo per fare acquisti, preparare cenoni o organizzare viaggi e vacanze, ma anche per approcciarsi al "vero Natale" nel miglior modo possibile.
Ognuno poi ha la sua "concezione" del Natale, l'importante è che non sia solo "materiale".
Questo è l'augurio che faccio a chi legge il mio blog e che faccio anche a me stesso e ai miei cari.
Buon Natale!
E’stata una settimana molto impegnativa..... lavorativamente parlando.
Gli allenamenti procedono bene, secondo programma, e la condizione fisica sta, piano piano, tornando su livelli almeno “sufficienti”!
Certo! Vado ancora molto piano, faccio fatica e ho ancora 4 chili in più rispetto al mio peso forma ma, a questo punto della preparazione va bene anche così.
Cambiando discorso, volevo fare un augurio a tutti!
Augurio che non vuol essere un semplice "passate bene le feste e divertitevi!" ma bensì:"Cercate di cogliere il vero significato del Natale".
Natale che non deve essere solo un spendere e spandere e grandi mangiate ma anche un qualcosa di assolutamente più profondo e spirituale.
Vi auguro di riuscire a trovare il tempo, ma soprattutto la voglia, per capire che questi sono giorni impegnativi non solo per fare acquisti, preparare cenoni o organizzare viaggi e vacanze, ma anche per approcciarsi al "vero Natale" nel miglior modo possibile.
Ognuno poi ha la sua "concezione" del Natale, l'importante è che non sia solo "materiale".
Questo è l'augurio che faccio a chi legge il mio blog e che faccio anche a me stesso e ai miei cari.
Buon Natale!
16 dicembre 2008
40' DI TAPIS ROULANT....ALTRO CHE 100 KM!
Oggi ho ceduto pure io!
Dopo 5 giorni di secchiate d'acqua mi sono stufato di uscire all'aperto e correre sotto veri diluvi: pioggia forte, vento, pozzanghere che hanno dimensioni di laghetti di montagna, macchine che "senza volerlo" (diciamo così.....) mi facevano veri e propri gavettoni e allenamenti terminati con le rane nelle scarpe.
Oggi, di tutto questo ne avevo abbastanza anche perchè, alla fine, allenarsi in queste condizioni era piuttosto controproducente; fare ripetute o variazioni contro muri di vento, dribblando le pozzanghere e stando attenti a non essere investiti non era decisamente il caso.
Ho quindi stravolto la mia preparazione settimanale anticipando ad oggi la seduta con i pesi prevista per domani mattina e inserito un lavoro di scarico sul tapis roulant di 40'.
Premetto: non avevo mai corso 40' continui sul tappetto.
Prima dei pesi, normalmente, ci corro sopra circa 10'-15' a ritmo blando ma non mi ero mai avventurato oltre.
E così, dopo gli esercizi di potenziamento, mi ci sono voluto cimentare.
L'unico obbiettivo era di correre intorno alle 150 pulsazioni al minuto, la velocità sarebbe stata una conseguenza.
Sapevo che sarebbe stata dura, non tanto fisicamente ma soprattutto mentalmente e così, per farmela passare mi sono munito anch'io di I-pod, cosa che non faccio mai mai mai.
Dopo 5 minuti ero già scogl....ato e pensavo:"Corro corro e sono sempre sullo stesso metro quadro".
Cercavo di distrarmi guardando la gente in palestra, i programmi in tv, fuori dalle finestre (e ne veniva giù tanta di acqua) ma, niente! ..... Non mi passava!
E così ho iniziato a concentrarmi solo sulla musica e a fantasticare; fantasticavo su una 100 km che avrei dovuto ancora correre (avevo scelto le Olimpiadi di Londra del 2012... magari la 100 km diventerà veramente disciplina olimpica), a quelli che erano i miei avversari in quella gara, al percorso, al pubblico nello stadio che aspettava l'arrivo, ai km che stavano passando, a Bragagna che faceva la telecronaca, ai miei amici che guardavano in tv quella corsa che stavo fantasticando ...... Tutte "cavolate" del genere.
Ma tra tante cavolate che mi passavano per la testa e all'aiuto di Bon Jovi, Linkin Park, U2 e Negramaro, mi sono arrivati i 35'.
Me ne mancavano solo 5' e così, aumentando la velocità del tapis, ho fantasticato l'ultimo km di quella corsa che stavo immaginando, a Bragagna che lo commentava, all'eccitazione di chi assisteva alle fasi cruciali, all'entrata nello stadio e, quando mancavano pochi secondi, al traguardo che stavo per superare e che poi ho superato.
Indovinate come mi sono piazzato in quella gara??
Beh! Se non vinco per davvero almeno lasciatemelo fare con l'immaginazione; almeno così mi faccio passare 40' sul tapis.
Ma domani, pioggia o non pioggia, si torna a correre fuori.
Promesso!
P.S. Il laghetto l'ho fatto anch'io, ma di sudore.... Mamma quanto ho sudato!
Dopo 5 giorni di secchiate d'acqua mi sono stufato di uscire all'aperto e correre sotto veri diluvi: pioggia forte, vento, pozzanghere che hanno dimensioni di laghetti di montagna, macchine che "senza volerlo" (diciamo così.....) mi facevano veri e propri gavettoni e allenamenti terminati con le rane nelle scarpe.
Oggi, di tutto questo ne avevo abbastanza anche perchè, alla fine, allenarsi in queste condizioni era piuttosto controproducente; fare ripetute o variazioni contro muri di vento, dribblando le pozzanghere e stando attenti a non essere investiti non era decisamente il caso.
Ho quindi stravolto la mia preparazione settimanale anticipando ad oggi la seduta con i pesi prevista per domani mattina e inserito un lavoro di scarico sul tapis roulant di 40'.
Premetto: non avevo mai corso 40' continui sul tappetto.
Prima dei pesi, normalmente, ci corro sopra circa 10'-15' a ritmo blando ma non mi ero mai avventurato oltre.
E così, dopo gli esercizi di potenziamento, mi ci sono voluto cimentare.
L'unico obbiettivo era di correre intorno alle 150 pulsazioni al minuto, la velocità sarebbe stata una conseguenza.
Sapevo che sarebbe stata dura, non tanto fisicamente ma soprattutto mentalmente e così, per farmela passare mi sono munito anch'io di I-pod, cosa che non faccio mai mai mai.
Dopo 5 minuti ero già scogl....ato e pensavo:"Corro corro e sono sempre sullo stesso metro quadro".
Cercavo di distrarmi guardando la gente in palestra, i programmi in tv, fuori dalle finestre (e ne veniva giù tanta di acqua) ma, niente! ..... Non mi passava!
E così ho iniziato a concentrarmi solo sulla musica e a fantasticare; fantasticavo su una 100 km che avrei dovuto ancora correre (avevo scelto le Olimpiadi di Londra del 2012... magari la 100 km diventerà veramente disciplina olimpica), a quelli che erano i miei avversari in quella gara, al percorso, al pubblico nello stadio che aspettava l'arrivo, ai km che stavano passando, a Bragagna che faceva la telecronaca, ai miei amici che guardavano in tv quella corsa che stavo fantasticando ...... Tutte "cavolate" del genere.
Ma tra tante cavolate che mi passavano per la testa e all'aiuto di Bon Jovi, Linkin Park, U2 e Negramaro, mi sono arrivati i 35'.
Me ne mancavano solo 5' e così, aumentando la velocità del tapis, ho fantasticato l'ultimo km di quella corsa che stavo immaginando, a Bragagna che lo commentava, all'eccitazione di chi assisteva alle fasi cruciali, all'entrata nello stadio e, quando mancavano pochi secondi, al traguardo che stavo per superare e che poi ho superato.
Indovinate come mi sono piazzato in quella gara??
Beh! Se non vinco per davvero almeno lasciatemelo fare con l'immaginazione; almeno così mi faccio passare 40' sul tapis.
Ma domani, pioggia o non pioggia, si torna a correre fuori.
Promesso!
P.S. Il laghetto l'ho fatto anch'io, ma di sudore.... Mamma quanto ho sudato!
12 dicembre 2008
COME PROCEDE......
Come procedono gli allenamenti??
Direi benino, sono moderatamente soddisfatto soprattutto perchè, pur essendo anni luce lontano da una condizione accettabile, riesco a correre senza sentire male da nessuna parte, il che è estremamente positivo!
Le tre settimane di quasi completa assenza dalla corsa, hanno raggiunto il loro scopo: farmi smaltire completamente gli infortuni che mi ero trascinato durante la preparazione per lo scorso mondiale.
Ora che sto benino, sto cercando di fare tutto quello che c'è da fare per evitare proprio gli infortuni ovvero: tanta palestra, tanto stretching e tanta mobilità articolare.
A confortarmi poi, c'è il fatto che, l'anno scorso, a questo punto della preparazione (verso la fine della 2° settimana) andavo decisamente più piano a facevo decisamente più fatica.
Ho cambiato anche qualcosa con il potenziamento in palestra e questo potrebbe, inizialmente, rallentarmi ulteriormente ma, in seguito, darmi dei vantaggi in termini di forza e potenza soprattutto nelle distanze più corte ed in salita.
Ho voglia di correre (nonostante le caterbe d'acqua che mi sto prendendo....) e di faticare; spero che questa voglia rimanga sempre intatta in attesa della prossima stagione agonistica e di una condizione ottimale.
Direi benino, sono moderatamente soddisfatto soprattutto perchè, pur essendo anni luce lontano da una condizione accettabile, riesco a correre senza sentire male da nessuna parte, il che è estremamente positivo!
Le tre settimane di quasi completa assenza dalla corsa, hanno raggiunto il loro scopo: farmi smaltire completamente gli infortuni che mi ero trascinato durante la preparazione per lo scorso mondiale.
Ora che sto benino, sto cercando di fare tutto quello che c'è da fare per evitare proprio gli infortuni ovvero: tanta palestra, tanto stretching e tanta mobilità articolare.
A confortarmi poi, c'è il fatto che, l'anno scorso, a questo punto della preparazione (verso la fine della 2° settimana) andavo decisamente più piano a facevo decisamente più fatica.
Ho cambiato anche qualcosa con il potenziamento in palestra e questo potrebbe, inizialmente, rallentarmi ulteriormente ma, in seguito, darmi dei vantaggi in termini di forza e potenza soprattutto nelle distanze più corte ed in salita.
Ho voglia di correre (nonostante le caterbe d'acqua che mi sto prendendo....) e di faticare; spero che questa voglia rimanga sempre intatta in attesa della prossima stagione agonistica e di una condizione ottimale.
8 dicembre 2008
HO RIPRESO......MA CHE FATICA!
E' passata una settimana dalla ripresa dei miei allenamenti per la prossima stagione.
Devo essere sincero: sto facendo una fatica "incredibile"!
All'entusiasmo e alla voglia di riprendere a correre e di provare quelle belle sensazioni che un bell'allenamento ti lascia per qualche ora, si aggiunge però uno stato di "prostrazione" per l'immensa fatica che si percepisce nonostante i ritmi siano decisamente blandi e i km decisamente pochi, rispetto ai carichi che ero abituato a fare quando la forma era al top!
Mi consola il fatto che, controllando i tempi e gli allenamenti della scorsa stagione, i risultati fossero gli stessi (se non peggiori....).
Per scelta, quando decido di "staccare" dalla corsa, stacco davvero!
Tre settimane dove mi sono rigenerato sia da un punto di vista fisico ma soprattutto nervoso.
In 20 giorni ho corso solo 4 volte per non più di 35'-40' e dopo il mondiale di Tarquinia, sono stato completamente fermo per 10 giorni.
Così facendo è normale che si perda completamente la condizione.
Per fortuna che muscoli e cuore hanno memoria e poi si riprende.
Certo che, abituato a correre i fondi lenti a 3'50 a 155 bpm, trovarsi a fare gli stessi allenamenti (più corti) con 20" in più al km e 10 pulsazioni in più al minuto è davvero sconfortante.
Già dopo una settimana qualcosina sta migliorando, ma una condizione sufficiente è davvero distante da ottenere.
Gli anni scorsi ho visto che, per correre su ritmi discreti facendo una fatica contenuta, ci ho messo un mese abbondante.
L'importante è tenere duro e, soprattutto, continuare a lavorare con metodo, così come mi sono imposto per questa nuova avventura che dovrà culminare il prossimo giugno in Belgio.
Devo essere sincero: sto facendo una fatica "incredibile"!
All'entusiasmo e alla voglia di riprendere a correre e di provare quelle belle sensazioni che un bell'allenamento ti lascia per qualche ora, si aggiunge però uno stato di "prostrazione" per l'immensa fatica che si percepisce nonostante i ritmi siano decisamente blandi e i km decisamente pochi, rispetto ai carichi che ero abituato a fare quando la forma era al top!
Mi consola il fatto che, controllando i tempi e gli allenamenti della scorsa stagione, i risultati fossero gli stessi (se non peggiori....).
Per scelta, quando decido di "staccare" dalla corsa, stacco davvero!
Tre settimane dove mi sono rigenerato sia da un punto di vista fisico ma soprattutto nervoso.
In 20 giorni ho corso solo 4 volte per non più di 35'-40' e dopo il mondiale di Tarquinia, sono stato completamente fermo per 10 giorni.
Così facendo è normale che si perda completamente la condizione.
Per fortuna che muscoli e cuore hanno memoria e poi si riprende.
Certo che, abituato a correre i fondi lenti a 3'50 a 155 bpm, trovarsi a fare gli stessi allenamenti (più corti) con 20" in più al km e 10 pulsazioni in più al minuto è davvero sconfortante.
Già dopo una settimana qualcosina sta migliorando, ma una condizione sufficiente è davvero distante da ottenere.
Gli anni scorsi ho visto che, per correre su ritmi discreti facendo una fatica contenuta, ci ho messo un mese abbondante.
L'importante è tenere duro e, soprattutto, continuare a lavorare con metodo, così come mi sono imposto per questa nuova avventura che dovrà culminare il prossimo giugno in Belgio.
4 dicembre 2008
CRAMPI, CPK E DOTTORI
Dopo la cocente delusione dei mondiali di Tarquinia ho cercato di andare a fondo riguardo al problema che mi è occorso: i crampi.
Anche in passato ne avevo sofferto come ad esempio in Korea, nel 2006, quando, durante i mondiali, verso l'80° km viaggiavo in 8° posizione e con una proiezione finale di circa 06h45'-06h50', sono stato letteralmente "bloccato"; in quell'occasione sono riuscito a terminare la gara in 18° posizione, in 07h12' e facendo gli ultimi 10 km in 58'43".
Oppure al Passatore di quest'anno, quando, a causa dei crampi, non sono riuscito a scendere sotto le 07 ore per un soffio....a Brisighella sono passato con un tempo che senza tanto spingere nel finale, mi avrebbe permesso di terminare in 06h55'.
Dati i precedenti mi sono quindi mosso interpellando medici e nutrizionisti per capire come potevo risolvere il problema.
Ho fatto degli esami del sangue dopo 10 giorni di assoluto riposo e ancora molti valori erano piuttosto "scombussolati", CPK e ferritina tra tutti.
Più o meno la cosa che mi hanno detto tutti è stata la seguente: sei troppo usurato, ti alleni troppo, devi riposare di più!
Ma come si fa a preparare un mondiale sui 100 km e sperare di correrlo da protagonisti, senza allenarsi tanto?
Come si fa ad arrivare riposati, con tutti i valori a posto, dopo un periodo di preparazione per una gara così lunga ed impegnativa?
Probabilmente quest'anno, la mia preparazione è stata condizionata dai due infortuni muscolari che mi hanno fatto cambiare i programmi in corsa, e non mi hanno consentito di scaricare sufficientemente le settimane a ridosso dei mondiali (l'ultimo lunghissimo l'ho corso solo 13 giorni prima: maratona di Venezia più altri 18 km).
Ma resta il fatto che ogni volta che faccio gli esami del sangue ho questo benedetto CPK anche 6-7 volte superiore alla norma.
Chi ho consultato mi ha detto che i crampi, probabilmente, si formano non per una carenza elettrolitica, ma perchè mi sono presentato al via "troppo allenato", ovvero "stanco" (anche se a me non sembrava proprio...almeno io mi sentivo bene!).
Cosa è il CPK? In parole povere è un enzima muscolare che "aiuta" la ricostruzione muscolare quando le fibre sono danneggiate; in pratica, quando è superiore alla norma, indica che c'è un danno muscolare in corso.
Il mese prima dei mondiali (5-6 giorni prima dell'infortunio al polpaccio) avevo questo valore a 570 contro un massimo di 170 (una volta, a febbraio, lo avevo anche a 2800....il giorno prima avevo fatto un lungo di 40 km).
Il che è normale quando uno corre una media di 25-30 km al giorno ma allora?
Come si fa ad avere il CPK normale e quindi avere una perfetta efficienza muscolare, allenandosi tutti giorni?
I più preparati in metodologia di allenamento mi diranno:"Devi inserire delle sedute di scarico!".
Cosa che ovviamente ho fatto; gli esami sono stati fatti dopo 4 giorni di corsa lenta o rigenerante che hanno seguito la maratona del Garda.
Oggi sono stato da un neurologo che, addirittura, per capirci di più, ha chiesto di fare gli esami del sangue anche a tutta la mia famiglia e successivamente un'elettromiografia e, se non basta, anche una biopsia muscolare.
Pensa addirittura che ci possa essere una qualche malattia muscolare. Bah! Mi sento di escluderlo (tocco ferro!)
Starò ancora più attento allo scarico, mi allenerò un po' meno e farò ancora più attenzione all'alimentazione.
Speriamo basti per portare giù questo CPK e non soffrire più in futuro di crampi.
Anche in passato ne avevo sofferto come ad esempio in Korea, nel 2006, quando, durante i mondiali, verso l'80° km viaggiavo in 8° posizione e con una proiezione finale di circa 06h45'-06h50', sono stato letteralmente "bloccato"; in quell'occasione sono riuscito a terminare la gara in 18° posizione, in 07h12' e facendo gli ultimi 10 km in 58'43".
Oppure al Passatore di quest'anno, quando, a causa dei crampi, non sono riuscito a scendere sotto le 07 ore per un soffio....a Brisighella sono passato con un tempo che senza tanto spingere nel finale, mi avrebbe permesso di terminare in 06h55'.
Dati i precedenti mi sono quindi mosso interpellando medici e nutrizionisti per capire come potevo risolvere il problema.
Ho fatto degli esami del sangue dopo 10 giorni di assoluto riposo e ancora molti valori erano piuttosto "scombussolati", CPK e ferritina tra tutti.
Più o meno la cosa che mi hanno detto tutti è stata la seguente: sei troppo usurato, ti alleni troppo, devi riposare di più!
Ma come si fa a preparare un mondiale sui 100 km e sperare di correrlo da protagonisti, senza allenarsi tanto?
Come si fa ad arrivare riposati, con tutti i valori a posto, dopo un periodo di preparazione per una gara così lunga ed impegnativa?
Probabilmente quest'anno, la mia preparazione è stata condizionata dai due infortuni muscolari che mi hanno fatto cambiare i programmi in corsa, e non mi hanno consentito di scaricare sufficientemente le settimane a ridosso dei mondiali (l'ultimo lunghissimo l'ho corso solo 13 giorni prima: maratona di Venezia più altri 18 km).
Ma resta il fatto che ogni volta che faccio gli esami del sangue ho questo benedetto CPK anche 6-7 volte superiore alla norma.
Chi ho consultato mi ha detto che i crampi, probabilmente, si formano non per una carenza elettrolitica, ma perchè mi sono presentato al via "troppo allenato", ovvero "stanco" (anche se a me non sembrava proprio...almeno io mi sentivo bene!).
Cosa è il CPK? In parole povere è un enzima muscolare che "aiuta" la ricostruzione muscolare quando le fibre sono danneggiate; in pratica, quando è superiore alla norma, indica che c'è un danno muscolare in corso.
Il mese prima dei mondiali (5-6 giorni prima dell'infortunio al polpaccio) avevo questo valore a 570 contro un massimo di 170 (una volta, a febbraio, lo avevo anche a 2800....il giorno prima avevo fatto un lungo di 40 km).
Il che è normale quando uno corre una media di 25-30 km al giorno ma allora?
Come si fa ad avere il CPK normale e quindi avere una perfetta efficienza muscolare, allenandosi tutti giorni?
I più preparati in metodologia di allenamento mi diranno:"Devi inserire delle sedute di scarico!".
Cosa che ovviamente ho fatto; gli esami sono stati fatti dopo 4 giorni di corsa lenta o rigenerante che hanno seguito la maratona del Garda.
Oggi sono stato da un neurologo che, addirittura, per capirci di più, ha chiesto di fare gli esami del sangue anche a tutta la mia famiglia e successivamente un'elettromiografia e, se non basta, anche una biopsia muscolare.
Pensa addirittura che ci possa essere una qualche malattia muscolare. Bah! Mi sento di escluderlo (tocco ferro!)
Starò ancora più attento allo scarico, mi allenerò un po' meno e farò ancora più attenzione all'alimentazione.
Speriamo basti per portare giù questo CPK e non soffrire più in futuro di crampi.
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